Un duro colpo alla cosiddetta dottrina Sarkozy è arrivato ieri dal Consiglio Costituzionale Francese che ha ritenuto che la legge Hadopi approvata il 14 maggio scorso viola due articoli della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1789: l’articolo 11 che protegge “la libertà di comunicazione e di espressione”, e l’articolo 9 che stabilisce “il principio della presunzione di innocenza”.

In particolare, considerato che la libertà di comunicazione ed espressione garantita dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo implica anche “la libertà di accedere ai servizi di comunicazione al pubblico on line”, il potere che la legge conferiva alla nuova authority, l’Hadopi, di disconnettere gli utenti da internet, e quindi di “limitare l’esercizio del diritto di esprimersi e comunicare liberamente di una qualsiasi persona” viola l’art. 11 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, perché questo è un potere che spetta solo al giudice: “Il legislatore non può, indipendentemente dalle garanzie che disciplinano l’imposizione di sanzioni, affidare tali poteri ad un’autorità amministrativa, al fine di tutelare i diritti dei titolari del diritto d’autore”.

16. Considérant que les pouvoirs de sanction institués par les dispositions critiquées habilitent la commission de protection des droits, qui n’est pas une juridiction, à restreindre ou à empêcher l’accès à internet de titulaires d’abonnement ainsi que des personnes qu’ils en font bénéficier ; que la compétence reconnue à cette autorité administrative n’est pas limitée à une catégorie particulière de personnes mais s’étend à la totalité de la population ; que ses pouvoirs peuvent conduire à restreindre l’exercice, par toute personne, de son droit de s’exprimer et de communiquer librement, notamment depuis son domicile ; que, dans ces conditions, eu égard à la nature de la liberté garantie par l’article 11 de la Déclaration de 1789, le législateur ne pouvait, quelles que soient les garanties encadrant le prononcé des sanctions, confier de tels pouvoirs à une autorité administrative dans le but de protéger les droits des titulaires du droit d’auteur et de droits voisins ;

Inoltre il sanzionare il titolare dell’abbonamento a internet se il titolare dell’abbonamento internet non dimostra che l’attività illegale è stata compiuta da una terza persona viola l’art. 9 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo perché rappresenta “una presunzione di colpa nei confronti del titolare dell’abbonamento a Internet” che il Consiglio Costituzionale Francese giudica “inaccettabile”.

18. Considérant, en l’espèce, qu’il résulte des dispositions déférées que la réalisation d’un acte de contrefaçon à partir de l’adresse internet de l’abonné constitue, selon les termes du deuxième alinéa de l’article L. 331-21, ” la matérialité des manquements à l’obligation définie à l’article L. 336-3 ” ; que seul le titulaire du contrat d’abonnement d’accès à internet peut faire l’objet des sanctions instituées par le dispositif déféré ; que, pour s’exonérer de ces sanctions, il lui incombe, en vertu de l’article L. 331-38, de produire les éléments de nature à établir que l’atteinte portée au droit d’auteur ou aux droits voisins procède de la fraude d’un tiers ; qu’ainsi, en opérant un renversement de la charge de la preuve, l’article L. 331-38 institue, en méconnaissance des exigences résultant de l’article 9 de la Déclaration de 1789, une présomption de culpabilité à l’encontre du titulaire de l’accès à internet, pouvant conduire à prononcer contre lui des sanctions privatives ou restrictives de droit ;

Questi erano in effetti i due punti (molto) deboli della legge Hadopi e che erano stati contestati fin da subito. Il fatto che la disconnessione dell’utente era decisa da una autorità amministrativa e non da un giudice, e la presunzione di colpevolezza nei confronti del titolare dell’abbonamento internet.
Tra l’altro poco prima dell’approvazione della legge Hadopi il Parlamento Europeo aveva approvato un emendamento al cosiddetto pacchetto telecom in cui si sosteneva che la connessione ad internet era un diritto fondamentale e che in mancanza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria “non possono essere imposte limitazioni ai diritti e alle libertà fondamentali degli utenti finali”.
I promotori della legge Hadopi sostenevano che la connessione ad internet non era da considerarsi un diritto fondamentale della persona, il Consiglio Costituzionale Francese (e in precedenza il Parlamento Europeo) hanno stabilito invece che la connessione ad internet è da considerarsi un diritto fondamentale.

Dopo questa bocciatura la legge Hadopi è di fatto un’arma spuntata dal momento che viene a mancare la sanzione della disconnessione. L’autorità potrà scrivere all’utente che effettua il download di materiale coperto dal diritto d’autore informandolo che è stato scoperto, ma non potrà disconnetterlo da internet.

Il ministro della Cultura Christine Albanel ha spiegato in un comunicato di voler modificare la legge per assegnare al giudice la decisione sulla disconnessione degli utenti recidivi nello scaricare contenuti protetti dal diritto d’autore.

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